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lunedì 29 luglio 2013

Limonata alla menta piperita e la mia prima finale di Coppa Libertadores (vista da qui)

In questi giorni di tanto caldo che avete in Italia, vi presento una bevanda rinfrescante: "limonata alla menta piperita". I limoni che io compro a Bogotà sono verdi, ma si possono usare anche quelli gialli. L'aggiunta della menta, rende questa limonata ancora più fresca e aromatica.
Ingredienti: 2 o 3 limoni, 1 litro d’acqua, un mazzetto di menta fresca, 4-6 cucchiai di zucchero. Il contenuto calorico della limonata dipenderà dell’aggiunta di zucchero che può essere aumentato o diminuito a seconda dei gusti.
Elaborazione: spremete i limoni, passate il succo al colino in modo da eliminare eventuali semi e versatelo in una caraffa capiente. Aggiungete lo zucchero e mescolate fino a quando non sarà completamente sciolto. Poi aggiungete l’acqua fredda e mescolate ancora. Incorporate le foglie di menta. Servite la limonata, (preventivamente filtrata), ben fredda  e accompagnata da qualche cubetto di ghiaccio. Potete aggiungere qualche pezzettino di scorza di limone per decorare i bicchieri.


É probabile che quest'anno sia quello della mia vita nel quale abbia visto piú calcio in televisione: posso vedere le partite di tutta Europa e di tutta l’America, sopratutto del Sud, ma senz'altro le partite europee sono le più viste e le più belle. Da quando sono in Colombia ho dovuto imparare come funziona qui il campionato. Gli scudetti nazionali o i tornei continentali non hanno la stessa struttura europea, è tutto molto più complicato. Grazie ai miei coleghi cileni, amanti del calcio mondiale, ho potuto chiarire tanti dubbi e anche iniziare a conoscere i giocatori delle squadre  sudamericane che non avevo mai visto prima.
Il Torneo di Apertura della “la liga Postobón” colombiana, (ps: la competizione e la squadra che ha vinto hanno lo stesso sponsor...), è iniziato il primo di febbraio e vi partecipano 18 squadre. Nella prima fase si disputa un girone all' italiana con due gruppi. Una delle squadre di Bogota, il Santa Fe, ha terminato al primo posto ed insieme alle altre 7 prime in classifica ha disputato i quadrangolari semifinali. Ma, per rendere tutto ancora più complicato, si fa un sorteggio e si dividono le 8 squadre in due gruppi. I vincitori di ogni gruppo disputano la finale con andata e ritorno. Santa Fe e Atlético Nacional di Medellín sono state le squadre finaliste. La prima partita è finita 0-0 a Medellín, ma nella seguente l’Atlético ha vinto 0-2 a Bogotá, diventando campione della Colombia e assicurandosi così un posto nella prossima edizione della Coppa Libertadores di America.

Atlético Medellín, campione del Torneo Apertura 2013

A Bogotá ci sono due squadre forti: il Santa Fe e  il Millonarios, dove ha giocato il mitico Di Stefano. Tutte e due giocano allo stadio Nemesio Camacho, “El Campín”, con una capienza di 36.500 spettatori. Il livello del campionato colombiano non è molto alto. É vero che ci sono tanti giocatori colombiani famosi in questo momento che stanno giocando bene in Europa, Argentina o Messico e la selezione nazionale può giocare senza nessun componente che giochi in una squadra colombiana. La nazionale è forte, è la seconda in classifica nella qualificazione nel gruppo americano del sud per il Mondiale in Brasile, ma quando la vedi giocare sono evidenti le carenze e gli errori  perché non hanno un sistema di gioco proprio.  Si vede come ognuno giochi come nella sua squadra di appartenenza in Portogallo, in Francia o in Spagna, che sono moduli di gioco molto diversi. Comunque l’allenatore argentino Pekerman sta facendo un ottimo lavoro e la gente vuole molto bene alla propria nazionale.
L’ambiente di qualsiasi partita, sia della nazionale che di una squadra locale, è straordinariamente diverso dal “freddo” ambiente degli stadi europei, dove sono in pochi a cantare. É chiaro che  qui a volte il confine tra la festa del calcio e la violenza é sottile, e gli scontri sono molto gravi tra le “barras”.
Passati questi primi sei mesi, mi sono fatta l'idea che il livello calcistico non è molto alto, ne veloce, ne fisico, ne tattico ma quando ho iniziato a seguire la Coppa Libertadores, ho notato le differenze che ci sono tra le squadre dell’Argentina o del Brasile e quelle degli altri paesi. Anzi, queste due apportano più squadre che nessun altro paese alla competizione (5 e 6 rispettivamente). I diritti televisivi hanno anche reso le squadre di questi due paesi molto più ricche e forti e così hanno potuto acquistare tanti buoni giocatori. Alcuni vengono a ritirarsi nei loro paesi come Ronaldinho, Riquelme, Heinze o Gago, ma hanno contratti importanti e ricchi e un esempio che lo dimostra é che pure i giovani come Pato sono ritornati in patria, richiamati da queste ricche squadre.

Heinze, (exPSG, Real Madrid o Roma tra altre) adesso gioca con il Newell's argentino
Ma comunque quando un giocatore emerge per le proprie qualità rispetto alla media, non tarda a ricevere una offerta da qualche club europeo ed é frequente il caso di calciatori che lasciano il campionato a metà stagione, senza pensarci due volte. Anzi, molti di loro diventano dei veri e propri eroi per i loro tifosi, per il solo fatto di andare in Europa, permettendo alle loro ex squadre, di incassare molto soldi per la loro vendita.
Per capire il funzionamento della Coppa Libertadores di America ho dovuto impiegare qualche mese e tante partite, niente a che vedere con la semplicità della Champions europea. Iniziano la competizione 38 squadre e in una prima fase giocano gli ultimi qualificati di ogni Liga nazionale, 12 squadre, 6 partite per sorteggio, andata e ritorno. Chi perde è eliminato. La seconda fase la giocano i 6 vincitori più tutti gli altri divisi in 8 gruppi di 4 squadre ognuno. Le due prime classificate di ogni gruppo passano agli ottavi di finale. A questo punto iniziano le eliminatorie: la migliore squadra tra le prime in classifica contro la  peggiore delle seconde, la 2ª contro 15, e così via.  Dopo arrivano i quarti, le semifinali e la finale, tutte con andata e ritorno. Ma mentre si disputano le partite della Libertadores, le competizioni locali non si fermano e per esempio, mentre si disputava la finale di quest’anno, in Cile nello stesso giorno si disputavano le partite della Coppa nazionale.

Ronaldinho ha vinto Champions e Libertadores

Il vincitore di quest’anno è stato l' Atletico Mineiro, che é stata anche la migliore squadra nella fase di classificazione. E’ il primo titolo della storia dei brasiliani della città di Bello Horizonte. Fondamentale nella vittoria è stato Ronaldinho, che da febbraio é dimagrito un bel po' a tutto beneficio della squadra. Non è lo stesso di quello che arrivò al Barcellona qualche anno fa, ma non ha bisogno di tanta mobilità. É capace di inventare una giocata in poco spazio ed ha una visione  di gioco che non ha nessun' altro. Nella squadra ci sono altri giocatori importanti, che corrono molto di più di lui, come l’attaccante Jo, Tardelli o un giovane di 20 anni chiamato Bernard. Ma ce ne sono anche altri veramente scadenti, come Júnior César o Rocha, che tra altro giocano nella difesa e a volte sono molto generosi con le squadre rivali...
Il Mineiro non ha vinto le due partite dei quarti di finale, dove ha pareggiato tutte e due partite con il messicano Tijuana, e dove è bastata la differenza reti per i gol in trasferta. Nella semifinale ha perso in Argentina contro il Newell's, ma poi ha recuperato in casa e  ha vinto ai rigori. E anche la finale ha seguito lo stesso copione.  Ma già dall' inizio della Libertadores, senza essere la squadra più forte neanche in Brasile, si intuiva che poteva arrivare lontano, perché aveva molti giocatori con esperienza in competizioni internazionali.
Il rivale nella finale é stato l’Olimipia di Asunción, del Paraguay, una squadra con un budget molto più basso dei brasiliani ma con una grande storia e con, tra altro, 3 Coppe Libertadores nell prioprio palmarès. L' Olimpia aveva battuto in semifinale il Santa Fe di Bogota, con una evidente superiorità.
Nella finale, i paraguaiani  hanno vinto 2-0 ad Asunción, dimostrandosi  molto superiori al Mineiro, giocando bene e forti in difesa. Ma il ritorno è stato un disastro, secondo me si aspettavano una partita molto più facile, ed invece i brasiliani hanno attaccato continuamente fino pareggiare l’eliminatoria. L' Olimpia ha avuto la possibilità di segnare e chiudere la partita, ma i loro attaccanti  hanno sbagliato cose incredibili come questo gol mancato di Ferreyra:
 
Ferreyra si mangia un gol
In questo torneo ho imparato tante tattiche di calcio sporco, nel quale gli argentini sono degli specialisti. Perdono tempo quando sono in vantaggio come nessun altro e di tante forme diverse. In questo continente anche il fattore altitudine é importante. Per esempio vincere a Cuzco o a La Paz è impossibile per le squadre che non sono boliviane e lo stesso vale per chi è di una città con una grande umidità o calore. Anche gli arbitri sono al livello del calcio giocato in Sudamerica, molti di loro si presentano con delle belle panciette ed usano uno spray per indicare la distanza tra il pallone e la barriera in una punizione. E ci sono anche tanti interessi nascosti, di quelli che a me piace tanto scoprire. Per esempio, nel primo rigore della finale, il portiere del Mineiro era almeno tre passi davanti alla linea di porta ed é riuscito a parare il tiro del giocatore dell' Olimpia e l’arbitro che l’ha visto, (era troppo evidente per non poterlo vedere), non l’ha fatto ripetere, a scapito dell' Olimpia.
I tifosi, come dicevo, sono spettacolari, ma lo sono anche i telecronisti televisivi e radiofonici che commentano le partite  con una emozione tale che sembra sempre che ci si trovi davanti a una occasione da gol, anche quando il pallone si trova lontanissimo dalla porta. E poi leggono tantissimi comunicati pubblicitari durante la trasmissione e anche le maglie dei giocatori hanno tanta  pubblicità che a volte non si capisce nemmeno che cosa ci sia scritto.

Cuca, allenatore del Mineiro nella finale portava una maglia della Madonna


Adesso sono iniziate la Coppa Sudamericana e i tornei di Chiusura. Tra sei mesi vi racconterò come sono andate le cose, adesso mi tocca di nuovo imparare  chi gioca la Sudamericana, ecc.

mercoledì 17 luglio 2013

Gastronomia Colombiana (I)

In questo post vi parlerò di alcuni piatti tipici colombiani, precisando subito che non c’è una grande varietà di ingredienti. I principali sono patate, riso, yucca, mais, pollo e carne bovina. Il pesce non è molto usato, al di là delle zone costiere, ed è incredibile che non ci sia una maggiore cultura gastronomica in questo campo in un paese bagnato da due oceani.

Ajiaco di Bogotá o santafereño: è un brodo di pollo che può essere realizzato anche con aggiunta di panna e di capperi in salamoia, grossi pezzi di pannocchia e vari tipi di patate indigene che, oltre a dare spessore e volume al tutto, contribuiscono a dare alla zuppa un sapore particolare e un caratteristico colore giallo. Si aggiunge anche un'erba locale chiamata guasca, anch'essa con un gusto molto particolare. L' usanza in Colombia è quella di servire l'ajiaco in piatti fondi di terracotta. A Bogotá lo servono anche con l' aggiunta di una pannocchia di mais tagliata a metà.


 Bandeja paisa: viene dalla regione di Antioquia (Medellín), ma si può mangiare in tutto il paese. Gli “antioqueños” sono un popolo imprenditore e un esempio è questo piatto. Nel 1950 i cuochi decisero di mettere insiemi gli ingredienti dei piatti più tradizionali con l' arepa e così è nata la bandeja paisa.
Fijoles (fagioli rossi stufati) con una porzione di hogao (salsa al pomodoro, riso bianco scottato, carne macinata,), pezzi di cotenna fritta, morcilla (una trippa di sangue e carne di maiale con piselli), i patacones (dischi di platano verde fritti), un uovo fritto e aguacate. Nel vassoio si serve anche del riso scottato .


Sancocho: è una zuppa a base di tuberi, patate, yucca e ñame, di legumi frijoles, lenticchie e carne di pollo, gallina o bovino. Si aggiunge mais, carote, banane verdi, banane mature, arracacia, peperoncini, cipolla, aglio, apio, ají o coriandolo. A seconda della regione gli ingredienti cambiano: si puó trovare del pesce al posto della gallina.


Arepa:  è il piatto da asporto più famoso del paese, e si può farcire a piacere: con prosciutto, formaggio, uova... Ha una forma circolare e si prepara con farina di mais bianco, acqua e sale. Si mescolano gli ingredienti e si lascia la massa a riposare per circa 20-30 minuti. L’acqua è aggiunta poco a poco fino ad ottenere un impasto morbido e consistente. La forma circolare si ottiene impastando a mano prima delle sfere e poi schiacciandole per ottenere dei dischetti. Si scalda la padela e si mettono le arepas a cuocere per pochi minuti, girandole per rendere la cottura uniforme.
Ogni regione ha un tipo di arepa caratteristico. Per esempio, le costeñas della zona Caraibica che si mangiano a colazione o a cena, fritte con il formaggio e l’uovo. Le paisas non hanno il sale né  un ripieno e si usano  come il pane. Le santanderianas sono molto pesanti sono cotte con la cenere sciolta nell' acqua.


domenica 16 giugno 2013

Mais viola a Lima

Qualche mese fa sono andata a Lima, dove ho trovato questo mais che non avevo mai visto prima: il mais viola scuro, che si coltiva solamente nella Cordigliera delle Ande, in Perù, in Bolivia e in Argentina. Il suo consumo risale all'epoca precedente agli Inca, ma sono stati proprio loro a lasciare le prove del suo uso con le decorazioni del mais sulle ceramiche. Il colore viola, presente sia nei chicchi che nella corona, è dovuto a un colorante naturale molto buono per la salute, (il nome scientifico è Cianin-3-glucosa) ricco di antiossidanti e con molte proprietà medicinali, aiuta a ridurre il colesterolo, a mantenere la pressione  bassa ed contribuisce a combattere l’obesità e il diabete.

Mais viola

Con questo mais viola si fa la “chicha morada”, una bevanda tipica del Perù , che è molto rinfrescante. Si prepara tradizionalmente nella seguente maniera: si fa bollire il mais "morado" in acqua con scorza di ananas, mela cotogna, un pizzico di cannella e chiodi di garofano. Si scola e si lascia raffreddare per poi aggiungere zucchero e limone.

Chicha
Il viaggio in aereo  da Bogotá a Lima è veramente spettacolare. Inizia con una visione  panoramica sui Nevados colombiani, dove ci sono alcuni vulcani attivi e il fumo che sale al cielo sembra contribuire alla formazione delle nubi. La cordigliera delle Ande corre parallela alla rotta aerea fino a quando non si sorvola l' Amazzonia. È impressionante vedere la quantità di fiumi che ci sono e soprattutto l’immenso tappeto verde che è solo interrotto dai corsi d' acqua. Non si vedono né strade, né città, nulla. Soltanto alberi. 100% selva. E più tardi inizia un nuovo cambio, tornano le montagne e si passa vicinissimo all' imponente Huascaran (6.768 m).
Visitare Lima aiuta astimolare l'appetito in un paese realmente affascinante. E ancora di più se la città ti riceve con un tempo splendido ed un sole che normalmente non si fa vedere.
Ho approfittato della giornata per affittare una bicicletta (http://www.biketoursoflima.com/) e fare un giro per i quartieri di Miraflores, Barranco, San Isidro e Chorrillos. Per la prima volta in vita mia ho visto l’immenso Oceano Pacifico, che in questa zona si caratterizza per la presenza della corrente di Humboldt, un flusso di acque fredde che arrivano direttamente dall’Antartide.

Spiaggia del ferro di cavallo

Il centro di Lima invece l'ho girato a piedi. La Plaza de Armas è molto spettacolare, con quel barocco spagnolo presente dappertutto: dalle chiese dei diversi ordini religiosi, ai palazzi e alle case coloniali. La quantità di librerie e di piccoli bar... semplicemente bella. La città dei Re”, come l' ha battezzata Pizarro, (i cui resti mortali vanno e vengono per la città) tante volte distrutta e rinata e che ha tanti segreti nascosti in ogni angolo per il passaggio di tante culture diverse. Ed è piena di contrasti, dalla povertà dei quartieri popolari dove il deserto che circonda la città riempie le strade di sabbia e dove appena ci sono alberi, alla ricca vita di Miraflores o San Isidro, con i loro giardini colorati.



La gastronomia in Perù merita un discorso a parte. Il paese ha una riconosciuta fama a livello internazionale. Ha molti e buoni ristoranti di “haute cuisine”, e il menù è molto vario. Dal tradizionale ceviche-cebiche-seviche o come si vuole chiamare, ai frutti di mare, passando per i dolci o per la famosa “causa limeña” preparata con patate farinose, limoni, cipolle, uova sode, olive nere, peperoncini freschi, formaggio fresco, ají e sale.
In Perù la presenza italiana risale al XVI secolo, quando la corona spagnola aveva stretto accordi con alcuni stati italiani e partivano per l’America sopratutto marinai, pescatori e preti. Poco a poco, la comunità italiana iniziò ad aprire negozi, a darsi al commercio e a creare industrie tessili. I cognomi italiani si sono "spagnolizzati" ma si può ancora capire come siano stati una presenza importante nella storia del paese. I primi pompieri del paese, per esempio,  erano italiani e tuttora la stazione centrale dei pompieri si chiama “Garibaldi”. (www.peruan-ita.org/bomberos/mejia.htm).


La ricchezza della gastronomia peruviana è dovuta, tra le altre cose, al fatto di lasciare entrare i piatti stranieri che hanno portato in Perú i diversi popoli che sono arrivati qui. Dai “potajes” spagnoli ai piatti degli schiavi africani e alle ricette degli immigrati del XIX secolo, italiani, giapponesi e cinesi. Il riso “chufa”, per esempio, è un piatto che i cinesi hanno adattato al Perù. Si tratta di riso fritto con verdure, carne e frittata, e poi il tutto viene ripassato  nel wok. Per accompagnare e valorizzare la  cucina peruviana la cosa migliore è farsi servire un buon bicchiere di pisco.

mercoledì 15 maggio 2013

Succo di Feijoa e Nomi

La Feijoa, nome scientifico Feijoa sellowiana, è una pianta sempreverde perenne. E’ originaria dell’America del Sud ma successivamente si è diffusa in altri paesi tra cui l’Italia e in particolar modo in Toscana, Liguria, Calabria e Sicilia.
E’ molto importante per le sue proprietà nutritive e organolettiche, le foglie essiccate, per esempio, sono ideali per fare degli infusi. Il frutto ha pochi grassi, una elevata concentrazione di iodio, la cui la scarsità nell’organismo umano produce l'insorgenza del gozzo, e non contiene colesterolo.
La Feijoa presenta inoltre proprietà antiossidanti. Oltre A tutte queste caratteristiche nutrizionali e usata anche nel campo cosmetico. L’estratto vegetale è ricco di principi attivi con funzionalità emolienti, ammorbidenti, toniche, rinfrescanti, elasticizzanti, dermopurificanti e stimolanti E forse per questo è chiamata la “frutta dell’eterna giovinezza”.

Feijoa prima di diventare succo

La diversità dei nomi delle persone in Colombia è infinita. Per esempio, avere soltanto un nome, è molto strano. In qualsiasi modulo da compilare (e qui ce ne sono tantissimi per qualsiasi cosa), nella prima casella c’è scritto “nomi”, cioè considerano che hai più di un nome. Ma quando riesci a spiegare che hai soltanto un nome e dici “Noelia”, viene la seconda domanda “dove va l’ “acca”?” , ed io rispondo: “non c’è”. Gli sguardi si incrociano dopodichè mi offrono la penna per scriverlo io stessa. Comunque il mio nome è abbastanza conosciuto per la canzone “Noelia” di Nino Bravo, un cantautore spagnolo morto in un incidente strade nel 1973, ma qui ancora molto famoso e sentito. Conoscono la canzone ma non come si scrive il nome.... 
Allora, Noelia non è un nome comune in Colombia, certo che qui devi avere più immaginazzione per battezzare i tuoi figli. E serve di tutto come il nome del figlio di Shakira (nome e cognome del bambino vengono consideratI come un nome proprio), Milan Piqué, fu il nome numero uno nel mese di gennaio. I famosi sono una costante fonte di ispirazione: David Beckham, Bruce Lee, Michael Jordan..
Ma anche le marche di prodotti di elettronica: Toshiba Fidelina Gómez, Mazda Altagracia Ramírez, Sony Eriksson... A Bogotá ci sono due fratelli chiamati Batman Camargo e Pink Floyd Flash Camargo, e tutte e due hanno anche il nome di Roberto,che è quello del padre, che è stato chi ha avuto la grande idea di chiamare così ai propri figli.

Batman e Pink Floyd Flash Camargo, fratelli. (Foto: Semana.com)

Nella regione di Tolima, la famiglia Herrera Valencia É formata da: Betoven, Darwin, Sócrates, Galileo, Licoln, Benhur e Triza.
Molti dei defunti presidenti degli Stati Uniti sono ancora vivi in Colombia, come per esempio: John Fitzgerald Kennedy Pinzón. Le statistiche dicono che ci sono 7.172 Jeffersons, 4.177 Nixon, 2.680 Hoover, 1.896 Jacksons, 1.462 Kennedys, 1.112 Roosevelts e tanti altri Barak Obama ed anche Ovama, (con la "v").

Jesucristo Hitler Paracelso Zeppelin ha avuto i suoi minuti come star televisiva grazie al suo nome. Ecco il link dell'intervista (è in spagnolo, ma si capisce abbastanza bene). Attenzione al nome del giornalista: “Eccehomo”!!

Adriana Clemencia del Corazón de Jesús y de la Santísima Trinidad è il nome di donna più lungo che existe nel Archicio Nazionale di Identificazione (fino al dicembre 2010). E il nome maschile più lungo è Christian Emmanuel de San Rafael y la Santísima Trinidad. Alti nomi-frasi sono: Claudia Patricia de Nuestra Señora del Perpetuo Socorro, Diane Sandra María de las Mercedes Josefa Luisa Yvonne, Fabio Augusto Luis Felipe de Gonzaga y San Mauricio o Julio Ammon Rómulo Alberto Fernando Guillermo.
E per finiré, un elenco di nomi ancora più strani: Popolón Rosario Fortuna, Wachi Ledesma, Anal Rafael Amparo, Winston Churchil de la Cruz, Adolfo Hitler Flores, Blanca Nieve Bagué, British Irlanda, Leididi, Farewell, Freixenet, Hailin Yasneidi, Lwindi Yarita, Melry Linch, Solemny, Alterego, Dioseidy, Wasminton, Wolkman, Simpson o Garfield.


venerdì 3 maggio 2013

Papaya Maradol e Ciclovia

La Papaya Maradol ha' un alta qualità come sapore, colore e profumo. Il suo nome ha una storia particolare, è infatti l’unione di due nomi: MARia ed ADOLfo. Adolfo Rodríguez Rivera, scientifico cubano, fu colui lavorò durante 14 anni per ottenere geneticamente questa varietà di papaya, e per questo l’ha battezzata con il nome della sua sposa e con il suo.
La Maradol ha una forma ovoidale e il suo colore va dal giallo al rosso-arancione, quando è matura. Il sapore è dolce con moltissimi semi neri al suo interno. La papaya ha molte proprietà digestive, cioè di proteolisi, perchè rende più facile la digestione delle proteine e di conseguenza migliora la digestione e questa proprietà rende la papaya un frutto che può essere consumato anche dopo un pasto abbondante.
La papaya è un frutto che contiene diversi  principi attivi e proprietà nutritive, con vitamine antiossidanti, uno scarso contenuto di grassi, poche calorie 36 per 100gr e fibre. Il frutto contiene più dell’80% di acqua, poco più del 10% di carboidrati, sali minerali e vitamine. 

Papaya Maradol

La Ciclovía è una delle grande cose che ha questa città, con più di 121 km di percorsi esclusivi per ciclisti, pattinatori, corridori, passeggiatori... E’ aperta tutte le domeniche e i giorni festivi dalle 7 del mattino alle 14 e le strade con “ciclovía” sono interconnesse tra di loro, così è possibile fare un ampio percorso per tutta la città.
Esiste da circa 40 anni, (certo che una si domanda da quanto tempo esistono i percorsi riservati per le biciclette nelle città spagnole...), comunque lo sviluppo è stato progressivo. Nel 1974 è iniziato fra le “carreras” 7 e 13, e dal 1995 l' Istituto Municipale dello Sport ne ha assunto la gestione è ha fatto crescere la Ciclovia aumentando i kilometri. Adesso, Bogotà ha questo mapa di ruta ciclistica:



Nelle strade che hanno le ciclovias, ci sono posti per riparare le biciclette, per bere uno succo di frutta, per comprare un bicchiere con la frutta... E nei grandi parchi pubblici o nel centro della città è possibile inbattersi in palcoscenici con professori che fanno lezioni di fitness o di ballo come salsa o rumba. PercorrendoI viali si incontrano intere famiglie che escono a fare sport, ma anche veri e propri super atleti  che sembra che siano alle olimpiadi. 
Agli incroci delle strade invece, trovi dei poliziotti o volontari che regolano la circolazione, per permettere alle auto di attraversare le zone chiuse al traffico. Ma dato che la domenica il traffico è molto scarso è sempre gradevole uscire a fare sport per la strada. 

Manifesti che trovi per le strade:
"Mantieni la bicicletta in perfetto stato"

Il Comune di Bogotà organiza anche i “Ciclo-passeggi”, che sono dei percorsi programmati per visitare dei luoghi di interesse patrimoniale, culturale o di ozio lungo le ciclovie. Ci sono anche dei giorni in cui è prevista una Ciclovia notturna, ma ancora non ne ho vissuto nessuno, penso che sono a dicembre, e si organizzano per vedere le luci di Natale.

Immagine della Carrera Settima, una domenica di ciclovia

 
MI hanno raccontato tante storie di furti nelle Ciclovie, per cui devi stare sempre attento ed evidentemente se qualcuno ti chiede la bicicletta per farti vedere quanto è bravo, meglio dirgli di no e continuare con la tua passeggiata.... ;)


martedì 16 aprile 2013

Granadilla e Marcia per la Pace


La Granadilla fa parte della famiglia dei “frutti della passione”. La buccia è dura, grossa ed arancione. Per mangiarla bisogna darle un piccolo colpo in modo che la buccia si rompe. All’interno ha dei semi contenuti in una polpa dolce e gelatinosa, che si mangia con aiuto di un cucchiaio. Il sapore è dolce e i semi sono croccanti e commestibili.
Contiene moltissimi antiossidanti, tanta vitamina B1, B2 e C, potassio, calcio, fosforo, ferro e fibra. E’ utile per le infezioni alle vie urinarie, per l'asma, l'insonnia, aiuta contro il nervosismo ed  nella cicatrizzazione dell’ulcera.


 La settimana scorsa, il 9 di aprile, c'è stata la “Marcia per la Pace”, in appoggio al dialogo di pace per la soluzione del conflitto armato che è in corso a l’Avana, a Cuba, tra il Governo colombiano e la guerriglia dalle Farc. Oltre un milione di persone hanno percorso le principali strade di Bogotá, secondo gli organizzatori, mentre i dati del “Fondo de Prevención y Atención de Emergencias” parlano di circa novantamila. La marcia è stata indetta dal movimento popolare “Marcha Patriótica”, gruppo liderato dall’ex-senatore Piedad Córdoba, ma in seguito si sono aggiunti tanti altri gruppi del paese, ed anche il Presidente Juan Manuel Santos, che era accompagnato dai capi militari. 
Ci sono stati anche adesioni internazionali, come da parte dell' Ambasciatrice della UE nella Colombia, Tanya Van Gool, o il Segretario Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani, José Miguel Insulza, CHE ha detto che questa manifestazione era “un’opportunità per la riconciliazione del paese”.



Ma ci sono stati grandi assenti come l’ex Presidente della Colombia Álvaro Uribe (presidente dal 2002-2010), che ha fatto un appello per non partecipare nella manifestazione affermando che era stata organizzata dalle Farc. La posizione di Uribe, ultraconservatore, ha puntato sempre sulla soluzione militare del conflitto, ma durante i suoi mandati presidenziali ha ottenuto scarsi risultati e tantissimi morti. L’attuale Presidente Santos fu ministro della Difesa del governo di Uribe (2006- 2009) ed uno degli  artefici della “mano dura” contro la guerriglia. Ma nel periodo Uribe si sono creati anche i cosidetti “falsi positivi”, cioè,  giovani innocenti che erano travestiti da guerriglieri dalle forze di sicurezza dello Stato  e venivano poi assassinati.
Anche il Procuratore Generale dello Stato, Alejandro Ordóñez, non ha partecipato ha dichiarato che marcie come questa “non hanno effetto sui gruppi illegali come le Farc".




Al di là dei “punti” che ha guadagnato il Presidente Santos con la sua presenza, perché l’anno prossimo ci saranno le elezioni generali in Colombia, la marcia ha messo insieme alle vittime di ogni tipo di violenza: dai contadini che hanno dovuto abbandonare le loro terre per la violenza dei paramilitari, alle madri dei “falsi positivi”, ai famigliari dei membri dell’esercito colombiano morti negli scontri con la guerriglia.  Sono arrivati fino a Bogotá con tantissimi autobus molte persone prevenienti da tutte le regioni del paese, che hanno chiesto la fine della violenza e hanno mostrato il loro desiderio di pace.
La Colombia ha una guerra interna che dura più di cinquant' anni e la violenza è presente dappertutto: le famiglie soffrono ancora la morte dei propri figli, lo stupro delle figlie, la campagna è distrutta, ed anche gli indigeni hanno sofferto tantissimo.
 Sulla carrera séptima, una delle vie principali della città, c’erano grandi manifesti che aiutavano a capire la magnitudine del conflitto: “vogliamo costruire la prima generazione di Pace della nostra storia”, “a Bogotá ci sono più di 90.000 famiglie sfollate per il conflitto armato interno”, dicevano due di loro.
Il sindaco della capitale, l’ex guerrigliero Gustavo Petro, era entusiasta e dal palco  diceva che questa era la Marcia per la Pace più grande della storia del paese.



La marcia è stata una grande festa, una marea umana dipinta di bianco, tutto il mondo portava magliette bianche, come il colore della pace con vistose scritte inneggianti alla pace. Molti gruppi erano accompagnati da suonatori di tamburi e di altri istrumenti,  marciando  fino alla Piazza Bolivar. Molti slogan in appoggio ai colloqui in corso a L'Avana. 
Contadini, gruppi di donne, cittadini della classe più umile,  indigeni, studenti... tutti dicono basta alla violenza e desiderano che il futuro della Colombia sia di pace e basato sulla riconciliazione di tutti i colombiani.
La manifestazione ha commemorato anche il 65º anniversario dell’omicidio di Jorge Eliécer Gaitán, politico liberale candidato alla presidenza della Repubblica, che scatenò un periodo do violenza nella storia della Colombia, chiamato il Bogotazo.

mercoledì 27 marzo 2013

Succo di Guava e Trasporti a Bogotá

La Guava (in spagnolo Guayaba) è un frutto che già gli Aztechi consumavano, perché aveva proprietà magiche. La Guava contiene una straordinaria concentrazione di antiossidanti, è anche poco calorica (cosa che non guasta), con appena 20 calorie ogni 100 grammi; inoltre ha 16 vitamine e alti livelli di aminoacidi. 



La mappa di Bogotá è fatta seguendo un disegno in quadricula ed è divisa tra: Carreras (K) che sono parallele alle montagne, dal Sud al Nord; e, Calles (C), dall'Est all'Ovest, attraversando verticalmente le Carreras. Ci sono anche le Diagonales, Est-Ovest; e, le Transversales, Sud-Nord, nessuna di queste due rispetta la quadricula. E per finire, ci sono anche le Avendias, parallele, diagonali e perpendicolari alle Calles, che sono più larghe e sono le strade più importanti.
Le strade in tutto in paese non hanno nomi, hanno numeri. A Bogotà, eccetto le stradine del quartiete coloniale, dove ci sono i nomi dei professionisti che lavoravano là. Ci sono anche nomi nelle Avenidas, ma c'è sempre anche il numero.
Quando le Carreras partono dallo 0 al Sud, al nome della strada viene aggiunta una "S". Per esempio, un indirizzo al Nord sarebbe: K87#C17-23 (il 23 sarebbe il numero del palazzo), mentre lo stesso indirizzo al Sud sarebbe: K87#C17-23S. Ma a volte è ancora più difficile, perché le stradine si suddividono in A, B, C (p.e K87#C17A-23)... e allora devi armarti di tanta pazienza per trovare il posto.
Anche se c'è questo sistema di organizzazione in quadricula, il traffico non funziona molto bene, ma sopratutto in caso di pioggia, tutto diventa un vero casino, resta tutto bloccato, come dicono qui "trancón".
A Bogotá ci sono troppe macchine e dal lunedì al venerdì ci sono restrizioni di traffico, il cosiddetto "pico y placa": "pico" è l'ora di punta (dalle 6-8,30 e dalle 15-19,30) e in questi momenti possono  circolare soltanto le macchine con la targa che è permessa quel giorno. Per esempio, oggi soltano le targhe che terminano in 2-4-6-8-0.
Per muoversi per la città se non hai la macchina propria, ci sono varie opzioni, tra cui i taxi, che sono gialli, abbastanza economici e in genere anche molto piccoli. I tassisti hanno molta fantasia e li personalizzano in tanti modi: luci, impianto stereo e schermi dvd dove puoi vedere videoclip si Vallenato o Salta, il problema è che anche l'autista lo può guardare... Anche qui con u tassisit si parla di calcio, più del calcio europeo che di quello americano, e per me è fantastico...

I taxi sono "grandissimi"

Il sistema di pullman è un altro mondo, dato che ce ne sono di diversi tipi: colectivos, ejecutivos, busetón, corrientes, busetas e Transmilenio. Io ancora non sono riuscita a capire cosa è ognuno di essi, ma non ho neanche trovato un colombiano che mi sappia differenziare bene uno dall'altro. Così parlerò dei tre che conosco: TransMilenio, Colectivos (che sono come un furgone e non si capisce en il giro che fanno per andare dove dicono che vanno) e Busetas.
Per salire su una Buseta devi conoscere un po' la città, perché hanno un cartellone davanti dove ci sono scritti alcuni posti in cui passano. Ogni posto è scritto con un tipo di lettera in un colore diverso e questo non aiuta molto a capire dove va. Non esistono fermate, uno alza la mano e la buseta si ferma, e per scendere basta avvisare l'autista. Quando sei dentro, è una vera avventura dato che sono molto frequenti le frenate brusche... che ti aiutano a uscire volando... Inoltre gli autisti vanno alla caccia del passeggero, perché più gente = più soldi, anche se sono abbastanza piccoli, ma è uguale, non si sa qual è la capacità nè quanta gente può salire. Il prezzo è lo stesso per tutte: 1450 pesos (0,70€) o 1500 pesos per i giorni festivi e la sera.
Le busetas sono diversissime e appartengono a poche dirre che controllano il traffico di passeggeri della città. Ma anche se sono della stessa azienda, sono diversi modelli di automobili o hanno diversi colori. Anche su questi trovi i disegni più pazzeschi.

                                 
                          Cartellone con un percorso
Buseta

Diversi modelli di buseta

Il trasporto più importante ed organizzato della città è il TransMilenio, un sistema di trasporto pubblico veloce, che è nato nel 2000 a Bogotá, copìando un modello che già esisteva nell'Ecuador e nel Brasile. Ma questa rete è la più grande al mondo. Gli autobus sono articolati e hanno delle corsie proprie. Le stazioni sono in mezzo a questi viali e sono sopraelevate e, per motivi di sicurezza, le porte di accesso verso la strada si aprono automaticamente solo al momento della fermata del bus. La corsia di fermata è sempre affiancata da una seconda corsi di marcia per evitare rallentamenti agli autobus. Ci sono 11 linee, comunque poche per una città così grande. All'inizio e alla fine di ogni linea ci sono i "Portales", grandi stazioni da dove partono anche gli "Alimentadores", che sono pullman che fanno percorsi per i quartieri, per collegarli tutti con il Trans. Sono gratis, perché paghi quando sali o arrivi al "Portal", hanno delle fermate fisse, per questo molta gente li usa gratis per attraversare i loro quartieri. Adesso ci sono altri pullman di questi tipi anche in mezzo ai percorsi del Trans per collegare diverse stazioni attraversando quartieri, ma non si capisce che percorsi fanno e quasi nessuno gli usa.
I politici colombiani parlano molto bene del loro sistema di trasporto ed è stato studiato in tante altre città dell'America del Sud. Loro sostengono che è come la metropolitana perché è veloce, ha delle fermate stabilite, puoi cambiare linea senza pagare di più... In realtà non è una metro, dato che, prima di tutto, non ha la capacità di trasporto massivo di persone: il Trasn è sempre extra-pieno di gente e questo è uno dei grandi problemi. Per esempio, gli autobus hanno capacità di 160 passeggeri, mentre in Brasile sono di 270 persone.
I biglietti costano 1400 pesos o 1700 pesos nelle ore di punta, che sono le stesse previste dal "pico y placa". Ma questi prezzi sono molto cari per la maggioranza dei cittadini di Bogotá e non ci sono sistemi di sconti per acquistare più biglietti. La frequenza delle corse non è ottima dato che, anche se gli autobus passano spesso, a volte devi lasciarne passare due o tre prima di salire. E quando sono così pieni, sono il posto ideale per i ladri: è il paradiso per i borseggiatori di cellulari e portafogli. Ma è anche vero che, quando non c'è tantissima gente o nei fine di settimana, sono davvero efficenti, perché sono veloci.
Ci sono tante persone che si lamentano dell'orario, dato che qui le distanze sono molto, molto grandi e l'orario dalle 5,00 alle 23,00 no è sufficiente per chi, per esempio, abita al Sud e deve andare a lavorare al Nord ed essere sul posto di lavoro alle 7,00.

Stazione del TransMilenio 
Gli autobus sono diesel, certo non inquinano come le busetas che emettono un fumo nero continuamente, ma a 2600 metri il diesel ha un grande impatto ambientale.
Ma bisogna dire che nessuno di questi problemi viene risolto. Il sistema TransMilenio è sviluppato con risorse pubbliche: le corsie, le stazione, l'amministrazione e la pianificazione sono pubbliche. Ma i veicoli e la raccolta di fondi sono gestite da un'azienda privata, che allo stesso tempo amministra anche tutte le aziende di trasporto che gestiscono le busetas. Il Comune di Bogotá riceve soltanto il 3% dei soldi incassati e con questi dovrebbe far fronte alle infrastrutture: evidentemente non bastano, dato che ci sono percorsi chiusu "in manutenzione", ma non si vede nessun lavoro di manutenzione. La gestione privata appartiene a volte agli stessi politici o alle loro famiglie che non cambiano le regole per migliorare il sistema. Bisogna dire che questo sistema de trasporto nella cittpa dove è nato, a Curibita (Brasile) è cento per cento di gestione pubblica e funziona molto bene, decisamente meglio di qua.
Ci sono stati pure progetti per costruire la metropolitana, che sarebbe neccesaria e sono stati anche versati i soldi a varie aziende di costruzione, che però sono sparite appena incassato il denaro... In molti casi queste aziende erano di proprietà de più ricchi del paese, che a volte sono gli stessi politici... Comunque, per il momento, la metro rimane un sogno bogotano.