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lunedì 29 luglio 2013

Limonata alla menta piperita e la mia prima finale di Coppa Libertadores (vista da qui)

In questi giorni di tanto caldo che avete in Italia, vi presento una bevanda rinfrescante: "limonata alla menta piperita". I limoni che io compro a Bogotà sono verdi, ma si possono usare anche quelli gialli. L'aggiunta della menta, rende questa limonata ancora più fresca e aromatica.
Ingredienti: 2 o 3 limoni, 1 litro d’acqua, un mazzetto di menta fresca, 4-6 cucchiai di zucchero. Il contenuto calorico della limonata dipenderà dell’aggiunta di zucchero che può essere aumentato o diminuito a seconda dei gusti.
Elaborazione: spremete i limoni, passate il succo al colino in modo da eliminare eventuali semi e versatelo in una caraffa capiente. Aggiungete lo zucchero e mescolate fino a quando non sarà completamente sciolto. Poi aggiungete l’acqua fredda e mescolate ancora. Incorporate le foglie di menta. Servite la limonata, (preventivamente filtrata), ben fredda  e accompagnata da qualche cubetto di ghiaccio. Potete aggiungere qualche pezzettino di scorza di limone per decorare i bicchieri.


É probabile che quest'anno sia quello della mia vita nel quale abbia visto piú calcio in televisione: posso vedere le partite di tutta Europa e di tutta l’America, sopratutto del Sud, ma senz'altro le partite europee sono le più viste e le più belle. Da quando sono in Colombia ho dovuto imparare come funziona qui il campionato. Gli scudetti nazionali o i tornei continentali non hanno la stessa struttura europea, è tutto molto più complicato. Grazie ai miei coleghi cileni, amanti del calcio mondiale, ho potuto chiarire tanti dubbi e anche iniziare a conoscere i giocatori delle squadre  sudamericane che non avevo mai visto prima.
Il Torneo di Apertura della “la liga Postobón” colombiana, (ps: la competizione e la squadra che ha vinto hanno lo stesso sponsor...), è iniziato il primo di febbraio e vi partecipano 18 squadre. Nella prima fase si disputa un girone all' italiana con due gruppi. Una delle squadre di Bogota, il Santa Fe, ha terminato al primo posto ed insieme alle altre 7 prime in classifica ha disputato i quadrangolari semifinali. Ma, per rendere tutto ancora più complicato, si fa un sorteggio e si dividono le 8 squadre in due gruppi. I vincitori di ogni gruppo disputano la finale con andata e ritorno. Santa Fe e Atlético Nacional di Medellín sono state le squadre finaliste. La prima partita è finita 0-0 a Medellín, ma nella seguente l’Atlético ha vinto 0-2 a Bogotá, diventando campione della Colombia e assicurandosi così un posto nella prossima edizione della Coppa Libertadores di America.

Atlético Medellín, campione del Torneo Apertura 2013

A Bogotá ci sono due squadre forti: il Santa Fe e  il Millonarios, dove ha giocato il mitico Di Stefano. Tutte e due giocano allo stadio Nemesio Camacho, “El Campín”, con una capienza di 36.500 spettatori. Il livello del campionato colombiano non è molto alto. É vero che ci sono tanti giocatori colombiani famosi in questo momento che stanno giocando bene in Europa, Argentina o Messico e la selezione nazionale può giocare senza nessun componente che giochi in una squadra colombiana. La nazionale è forte, è la seconda in classifica nella qualificazione nel gruppo americano del sud per il Mondiale in Brasile, ma quando la vedi giocare sono evidenti le carenze e gli errori  perché non hanno un sistema di gioco proprio.  Si vede come ognuno giochi come nella sua squadra di appartenenza in Portogallo, in Francia o in Spagna, che sono moduli di gioco molto diversi. Comunque l’allenatore argentino Pekerman sta facendo un ottimo lavoro e la gente vuole molto bene alla propria nazionale.
L’ambiente di qualsiasi partita, sia della nazionale che di una squadra locale, è straordinariamente diverso dal “freddo” ambiente degli stadi europei, dove sono in pochi a cantare. É chiaro che  qui a volte il confine tra la festa del calcio e la violenza é sottile, e gli scontri sono molto gravi tra le “barras”.
Passati questi primi sei mesi, mi sono fatta l'idea che il livello calcistico non è molto alto, ne veloce, ne fisico, ne tattico ma quando ho iniziato a seguire la Coppa Libertadores, ho notato le differenze che ci sono tra le squadre dell’Argentina o del Brasile e quelle degli altri paesi. Anzi, queste due apportano più squadre che nessun altro paese alla competizione (5 e 6 rispettivamente). I diritti televisivi hanno anche reso le squadre di questi due paesi molto più ricche e forti e così hanno potuto acquistare tanti buoni giocatori. Alcuni vengono a ritirarsi nei loro paesi come Ronaldinho, Riquelme, Heinze o Gago, ma hanno contratti importanti e ricchi e un esempio che lo dimostra é che pure i giovani come Pato sono ritornati in patria, richiamati da queste ricche squadre.

Heinze, (exPSG, Real Madrid o Roma tra altre) adesso gioca con il Newell's argentino
Ma comunque quando un giocatore emerge per le proprie qualità rispetto alla media, non tarda a ricevere una offerta da qualche club europeo ed é frequente il caso di calciatori che lasciano il campionato a metà stagione, senza pensarci due volte. Anzi, molti di loro diventano dei veri e propri eroi per i loro tifosi, per il solo fatto di andare in Europa, permettendo alle loro ex squadre, di incassare molto soldi per la loro vendita.
Per capire il funzionamento della Coppa Libertadores di America ho dovuto impiegare qualche mese e tante partite, niente a che vedere con la semplicità della Champions europea. Iniziano la competizione 38 squadre e in una prima fase giocano gli ultimi qualificati di ogni Liga nazionale, 12 squadre, 6 partite per sorteggio, andata e ritorno. Chi perde è eliminato. La seconda fase la giocano i 6 vincitori più tutti gli altri divisi in 8 gruppi di 4 squadre ognuno. Le due prime classificate di ogni gruppo passano agli ottavi di finale. A questo punto iniziano le eliminatorie: la migliore squadra tra le prime in classifica contro la  peggiore delle seconde, la 2ª contro 15, e così via.  Dopo arrivano i quarti, le semifinali e la finale, tutte con andata e ritorno. Ma mentre si disputano le partite della Libertadores, le competizioni locali non si fermano e per esempio, mentre si disputava la finale di quest’anno, in Cile nello stesso giorno si disputavano le partite della Coppa nazionale.

Ronaldinho ha vinto Champions e Libertadores

Il vincitore di quest’anno è stato l' Atletico Mineiro, che é stata anche la migliore squadra nella fase di classificazione. E’ il primo titolo della storia dei brasiliani della città di Bello Horizonte. Fondamentale nella vittoria è stato Ronaldinho, che da febbraio é dimagrito un bel po' a tutto beneficio della squadra. Non è lo stesso di quello che arrivò al Barcellona qualche anno fa, ma non ha bisogno di tanta mobilità. É capace di inventare una giocata in poco spazio ed ha una visione  di gioco che non ha nessun' altro. Nella squadra ci sono altri giocatori importanti, che corrono molto di più di lui, come l’attaccante Jo, Tardelli o un giovane di 20 anni chiamato Bernard. Ma ce ne sono anche altri veramente scadenti, come Júnior César o Rocha, che tra altro giocano nella difesa e a volte sono molto generosi con le squadre rivali...
Il Mineiro non ha vinto le due partite dei quarti di finale, dove ha pareggiato tutte e due partite con il messicano Tijuana, e dove è bastata la differenza reti per i gol in trasferta. Nella semifinale ha perso in Argentina contro il Newell's, ma poi ha recuperato in casa e  ha vinto ai rigori. E anche la finale ha seguito lo stesso copione.  Ma già dall' inizio della Libertadores, senza essere la squadra più forte neanche in Brasile, si intuiva che poteva arrivare lontano, perché aveva molti giocatori con esperienza in competizioni internazionali.
Il rivale nella finale é stato l’Olimipia di Asunción, del Paraguay, una squadra con un budget molto più basso dei brasiliani ma con una grande storia e con, tra altro, 3 Coppe Libertadores nell prioprio palmarès. L' Olimpia aveva battuto in semifinale il Santa Fe di Bogota, con una evidente superiorità.
Nella finale, i paraguaiani  hanno vinto 2-0 ad Asunción, dimostrandosi  molto superiori al Mineiro, giocando bene e forti in difesa. Ma il ritorno è stato un disastro, secondo me si aspettavano una partita molto più facile, ed invece i brasiliani hanno attaccato continuamente fino pareggiare l’eliminatoria. L' Olimpia ha avuto la possibilità di segnare e chiudere la partita, ma i loro attaccanti  hanno sbagliato cose incredibili come questo gol mancato di Ferreyra:
 
Ferreyra si mangia un gol
In questo torneo ho imparato tante tattiche di calcio sporco, nel quale gli argentini sono degli specialisti. Perdono tempo quando sono in vantaggio come nessun altro e di tante forme diverse. In questo continente anche il fattore altitudine é importante. Per esempio vincere a Cuzco o a La Paz è impossibile per le squadre che non sono boliviane e lo stesso vale per chi è di una città con una grande umidità o calore. Anche gli arbitri sono al livello del calcio giocato in Sudamerica, molti di loro si presentano con delle belle panciette ed usano uno spray per indicare la distanza tra il pallone e la barriera in una punizione. E ci sono anche tanti interessi nascosti, di quelli che a me piace tanto scoprire. Per esempio, nel primo rigore della finale, il portiere del Mineiro era almeno tre passi davanti alla linea di porta ed é riuscito a parare il tiro del giocatore dell' Olimpia e l’arbitro che l’ha visto, (era troppo evidente per non poterlo vedere), non l’ha fatto ripetere, a scapito dell' Olimpia.
I tifosi, come dicevo, sono spettacolari, ma lo sono anche i telecronisti televisivi e radiofonici che commentano le partite  con una emozione tale che sembra sempre che ci si trovi davanti a una occasione da gol, anche quando il pallone si trova lontanissimo dalla porta. E poi leggono tantissimi comunicati pubblicitari durante la trasmissione e anche le maglie dei giocatori hanno tanta  pubblicità che a volte non si capisce nemmeno che cosa ci sia scritto.

Cuca, allenatore del Mineiro nella finale portava una maglia della Madonna


Adesso sono iniziate la Coppa Sudamericana e i tornei di Chiusura. Tra sei mesi vi racconterò come sono andate le cose, adesso mi tocca di nuovo imparare  chi gioca la Sudamericana, ecc.

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