In questi giorni
di tanto caldo che avete in Italia, vi presento una bevanda rinfrescante: "limonata alla menta piperita". I limoni che io compro a Bogotà sono verdi, ma si
possono usare anche quelli gialli. L'aggiunta della menta, rende questa
limonata ancora più fresca e aromatica.
Ingredienti: 2 o 3
limoni, 1 litro d’acqua, un mazzetto di menta fresca, 4-6 cucchiai di zucchero.
Il contenuto calorico della limonata dipenderà dell’aggiunta di zucchero che
può essere aumentato o diminuito a seconda dei gusti.
Elaborazione:
spremete i limoni, passate il succo al colino in modo da eliminare eventuali
semi e versatelo in una caraffa capiente. Aggiungete lo zucchero e mescolate
fino a quando non sarà completamente sciolto. Poi aggiungete l’acqua fredda e
mescolate ancora. Incorporate le foglie di menta. Servite la limonata, (preventivamente filtrata), ben fredda e
accompagnata da qualche cubetto di
ghiaccio. Potete aggiungere qualche pezzettino di scorza di limone per decorare
i bicchieri.
É probabile che
quest'anno sia quello della mia vita nel quale abbia visto piú calcio in
televisione: posso vedere le partite di tutta Europa e di tutta l’America,
sopratutto del Sud, ma senz'altro le partite europee sono le più viste e le più
belle. Da quando sono in Colombia ho dovuto imparare come funziona qui il
campionato. Gli scudetti nazionali o i
tornei continentali non hanno la stessa struttura europea, è tutto molto più
complicato. Grazie ai miei coleghi cileni, amanti del calcio mondiale, ho
potuto chiarire tanti dubbi e anche iniziare a conoscere i giocatori delle
squadre sudamericane che non avevo mai
visto prima.
Il Torneo di
Apertura della “la liga Postobón” colombiana, (ps: la competizione e la squadra
che ha vinto hanno lo stesso sponsor...), è iniziato il primo di febbraio e vi partecipano 18 squadre. Nella
prima fase si disputa un girone all' italiana con due gruppi. Una delle squadre
di Bogota, il Santa Fe, ha terminato al primo posto ed insieme alle altre 7 prime in classifica ha disputato i
quadrangolari semifinali. Ma, per rendere tutto ancora più complicato, si fa un
sorteggio e si dividono le 8 squadre in due gruppi. I vincitori di ogni gruppo
disputano la finale con andata e ritorno. Santa Fe e Atlético Nacional di
Medellín sono state le squadre finaliste. La prima partita è finita 0-0 a
Medellín, ma nella seguente l’Atlético ha vinto 0-2 a Bogotá, diventando
campione della Colombia e assicurandosi così un posto nella prossima edizione
della Coppa Libertadores di America.
Atlético Medellín, campione del Torneo Apertura 2013 |
A Bogotá ci sono
due squadre forti: il Santa Fe e il
Millonarios, dove ha giocato il mitico Di Stefano. Tutte e due giocano allo
stadio Nemesio Camacho, “El Campín”, con una capienza di 36.500 spettatori. Il
livello del campionato colombiano non è molto alto. É vero che ci sono tanti giocatori
colombiani famosi in questo momento che stanno giocando bene in Europa,
Argentina o Messico e la selezione nazionale può giocare senza nessun
componente che giochi in una squadra colombiana. La nazionale è forte, è la
seconda in classifica nella qualificazione nel gruppo americano del sud per il
Mondiale in Brasile, ma quando la vedi giocare sono evidenti le carenze e gli
errori perché non hanno un sistema di
gioco proprio. Si vede come ognuno
giochi come nella sua squadra di appartenenza in Portogallo, in Francia o in Spagna, che sono moduli di gioco
molto diversi. Comunque l’allenatore argentino Pekerman sta facendo un ottimo
lavoro e la gente vuole molto bene alla propria nazionale.
L’ambiente di
qualsiasi partita, sia della nazionale che di una squadra locale, è
straordinariamente diverso dal “freddo” ambiente degli stadi europei, dove sono
in pochi a cantare. É chiaro che qui a
volte il confine tra la festa del calcio e la violenza é sottile, e gli scontri
sono molto gravi tra le “barras”.
Passati questi
primi sei mesi, mi sono fatta l'idea che il livello calcistico non è molto
alto, ne veloce, ne fisico, ne tattico ma quando ho iniziato a seguire la Coppa
Libertadores, ho notato le differenze che ci sono tra le squadre dell’Argentina
o del Brasile e quelle degli altri paesi. Anzi, queste due apportano più
squadre che nessun altro paese alla competizione (5 e 6 rispettivamente). I
diritti televisivi hanno anche reso le squadre di questi due paesi molto più
ricche e forti e così hanno potuto acquistare tanti buoni giocatori. Alcuni
vengono a ritirarsi nei loro paesi come Ronaldinho, Riquelme, Heinze o Gago, ma
hanno contratti importanti e ricchi e un esempio che lo dimostra é che pure i
giovani come Pato sono ritornati in patria, richiamati da queste ricche
squadre.
Heinze, (exPSG, Real Madrid o Roma tra altre) adesso gioca con il Newell's argentino |
Ma comunque quando
un giocatore emerge per le proprie qualità rispetto alla media, non tarda a
ricevere una offerta da qualche club europeo ed é frequente il caso di
calciatori che lasciano il campionato a metà stagione, senza pensarci due
volte. Anzi, molti di loro diventano dei veri e propri eroi per i loro tifosi,
per il solo fatto di andare in Europa, permettendo alle loro ex squadre, di
incassare molto soldi per la loro vendita.
Per capire il
funzionamento della Coppa Libertadores di America ho dovuto impiegare qualche
mese e tante partite, niente a che vedere con la semplicità della Champions
europea. Iniziano la competizione 38 squadre e in una prima fase giocano gli
ultimi qualificati di ogni Liga nazionale, 12 squadre, 6 partite per sorteggio,
andata e ritorno. Chi perde è eliminato. La seconda fase la giocano i 6
vincitori più tutti gli altri divisi in 8 gruppi di 4 squadre ognuno. Le due
prime classificate di ogni gruppo passano agli ottavi di finale. A questo punto
iniziano le eliminatorie: la migliore squadra tra le prime in classifica contro
la peggiore delle seconde, la 2ª contro
15, e così via. Dopo arrivano i quarti,
le semifinali e la finale, tutte con andata e ritorno. Ma mentre si disputano
le partite della Libertadores, le competizioni locali non si fermano e per
esempio, mentre si disputava la finale di quest’anno, in Cile nello stesso
giorno si disputavano le partite della Coppa nazionale.
Ronaldinho ha vinto Champions e Libertadores |
Il vincitore di
quest’anno è stato l' Atletico Mineiro, che é stata anche la migliore squadra
nella fase di classificazione. E’ il primo titolo della storia dei brasiliani
della città di Bello Horizonte. Fondamentale nella vittoria è stato Ronaldinho,
che da febbraio é dimagrito un bel po' a tutto beneficio della squadra. Non è lo
stesso di quello che arrivò al Barcellona qualche anno fa, ma non ha bisogno di
tanta mobilità. É capace di inventare una giocata in poco spazio ed ha una
visione di gioco che non ha nessun'
altro. Nella squadra ci sono altri giocatori importanti, che corrono molto di
più di lui, come l’attaccante Jo, Tardelli o un giovane di 20 anni chiamato
Bernard. Ma ce ne sono anche altri veramente scadenti, come Júnior César o
Rocha, che tra altro giocano nella difesa e a volte sono molto generosi con le
squadre rivali...
Il Mineiro non ha
vinto le due partite dei quarti di finale, dove ha pareggiato tutte e due
partite con il messicano Tijuana, e dove è bastata la differenza reti per i gol
in trasferta. Nella semifinale ha perso in Argentina contro il Newell's, ma poi
ha recuperato in casa e ha vinto ai
rigori. E anche la finale ha seguito lo stesso copione. Ma già dall' inizio della Libertadores, senza
essere la squadra più forte neanche in Brasile, si intuiva che poteva arrivare
lontano, perché aveva molti giocatori con esperienza in competizioni
internazionali.
Il rivale nella
finale é stato l’Olimipia di Asunción, del Paraguay, una squadra con un budget
molto più basso dei brasiliani ma con una grande storia e con, tra altro, 3
Coppe Libertadores nell prioprio palmarès. L' Olimpia aveva battuto in
semifinale il Santa Fe di Bogota, con una evidente superiorità.
Nella finale, i
paraguaiani hanno vinto 2-0 ad Asunción,
dimostrandosi molto superiori al
Mineiro, giocando bene e forti in difesa. Ma il ritorno è stato un disastro,
secondo me si aspettavano una partita molto più facile, ed invece i brasiliani
hanno attaccato continuamente fino pareggiare l’eliminatoria. L' Olimpia ha
avuto la possibilità di segnare e chiudere la partita, ma i loro attaccanti hanno sbagliato cose incredibili come questo
gol mancato di Ferreyra:
In questo torneo
ho imparato tante tattiche di calcio sporco, nel quale gli argentini sono degli specialisti. Perdono
tempo quando sono in vantaggio come nessun altro e di tante forme diverse. In
questo continente anche il fattore altitudine é importante. Per esempio vincere a Cuzco o a La Paz è impossibile per
le squadre che non sono boliviane e lo stesso vale per chi è di una città con una
grande umidità o calore. Anche gli arbitri sono al livello del calcio giocato
in Sudamerica, molti di loro si presentano con delle belle panciette ed usano uno spray per indicare la distanza tra il pallone e
la barriera in una punizione. E ci sono anche tanti interessi nascosti, di
quelli che a me piace tanto scoprire. Per esempio, nel primo rigore della
finale, il portiere del Mineiro era almeno tre passi davanti alla linea di
porta ed é riuscito a parare il tiro del giocatore dell' Olimpia e l’arbitro
che l’ha visto, (era troppo evidente per non poterlo vedere), non l’ha fatto
ripetere, a scapito dell' Olimpia.
I tifosi, come
dicevo, sono spettacolari, ma lo sono anche i telecronisti televisivi e
radiofonici che commentano le partite
con una emozione tale che sembra sempre che ci si trovi davanti a una
occasione da gol, anche quando il pallone si trova lontanissimo dalla porta. E
poi leggono tantissimi comunicati pubblicitari durante la trasmissione e anche
le maglie dei giocatori hanno tanta pubblicità
che a volte non si capisce nemmeno che cosa ci sia scritto.
Cuca, allenatore del Mineiro nella finale portava una maglia della Madonna |
Adesso sono
iniziate la Coppa Sudamericana e i tornei di Chiusura. Tra sei mesi vi
racconterò come sono andate le cose, adesso mi tocca di nuovo imparare chi gioca la Sudamericana, ecc.
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