La Guava (in spagnolo Guayaba) è un frutto che già gli Aztechi consumavano, perché aveva proprietà magiche. La Guava contiene una straordinaria concentrazione di antiossidanti, è anche poco calorica (cosa che non guasta), con appena 20 calorie ogni 100 grammi; inoltre ha 16 vitamine e alti livelli di aminoacidi.
La mappa di Bogotá è fatta seguendo un disegno in quadricula ed è divisa tra: Carreras (K) che sono parallele alle montagne, dal Sud al Nord; e, Calles (C), dall'Est all'Ovest, attraversando verticalmente le Carreras. Ci sono anche le Diagonales, Est-Ovest; e, le Transversales, Sud-Nord, nessuna di queste due rispetta la quadricula. E per finire, ci sono anche le Avendias, parallele, diagonali e perpendicolari alle Calles, che sono più larghe e sono le strade più importanti.
Le strade in tutto in paese non hanno nomi, hanno numeri. A Bogotà, eccetto le stradine del quartiete coloniale, dove ci sono i nomi dei professionisti che lavoravano là. Ci sono anche nomi nelle Avenidas, ma c'è sempre anche il numero.
Quando le Carreras partono dallo 0 al Sud, al nome della strada viene aggiunta una "S". Per esempio, un indirizzo al Nord sarebbe: K87#C17-23 (il 23 sarebbe il numero del palazzo), mentre lo stesso indirizzo al Sud sarebbe: K87#C17-23S. Ma a volte è ancora più difficile, perché le stradine si suddividono in A, B, C (p.e K87#C17A-23)... e allora devi armarti di tanta pazienza per trovare il posto.
Anche se c'è questo sistema di organizzazione in quadricula, il traffico non funziona molto bene, ma sopratutto in caso di pioggia, tutto diventa un vero casino, resta tutto bloccato, come dicono qui "trancón".
A Bogotá ci sono troppe macchine e dal lunedì al venerdì ci sono restrizioni di traffico, il cosiddetto "pico y placa": "pico" è l'ora di punta (dalle 6-8,30 e dalle 15-19,30) e in questi momenti possono circolare soltanto le macchine con la targa che è permessa quel giorno. Per esempio, oggi soltano le targhe che terminano in 2-4-6-8-0.
Per muoversi per la città se non hai la macchina propria, ci sono varie opzioni, tra cui i taxi, che sono gialli, abbastanza economici e in genere anche molto piccoli. I tassisti hanno molta fantasia e li personalizzano in tanti modi: luci, impianto stereo e schermi dvd dove puoi vedere videoclip si Vallenato o Salta, il problema è che anche l'autista lo può guardare... Anche qui con u tassisit si parla di calcio, più del calcio europeo che di quello americano, e per me è fantastico...
I taxi sono "grandissimi" |
Il sistema di pullman è un altro mondo, dato che ce ne sono di diversi tipi: colectivos, ejecutivos, busetón, corrientes, busetas e Transmilenio. Io ancora non sono riuscita a capire cosa è ognuno di essi, ma non ho neanche trovato un colombiano che mi sappia differenziare bene uno dall'altro. Così parlerò dei tre che conosco: TransMilenio, Colectivos (che sono come un furgone e non si capisce en il giro che fanno per andare dove dicono che vanno) e Busetas.
Per salire su una Buseta devi conoscere un po' la città, perché hanno un cartellone davanti dove ci sono scritti alcuni posti in cui passano. Ogni posto è scritto con un tipo di lettera in un colore diverso e questo non aiuta molto a capire dove va. Non esistono fermate, uno alza la mano e la buseta si ferma, e per scendere basta avvisare l'autista. Quando sei dentro, è una vera avventura dato che sono molto frequenti le frenate brusche... che ti aiutano a uscire volando... Inoltre gli autisti vanno alla caccia del passeggero, perché più gente = più soldi, anche se sono abbastanza piccoli, ma è uguale, non si sa qual è la capacità nè quanta gente può salire. Il prezzo è lo stesso per tutte: 1450 pesos (0,70€) o 1500 pesos per i giorni festivi e la sera.
Le busetas sono diversissime e appartengono a poche dirre che controllano il traffico di passeggeri della città. Ma anche se sono della stessa azienda, sono diversi modelli di automobili o hanno diversi colori. Anche su questi trovi i disegni più pazzeschi.
Cartellone con un percorso |
Buseta |
Diversi modelli di buseta |
Il trasporto più importante ed organizzato della città è il TransMilenio, un sistema di trasporto pubblico veloce, che è nato nel 2000 a Bogotá, copìando un modello che già esisteva nell'Ecuador e nel Brasile. Ma questa rete è la più grande al mondo. Gli autobus sono articolati e hanno delle corsie proprie. Le stazioni sono in mezzo a questi viali e sono sopraelevate e, per motivi di sicurezza, le porte di accesso verso la strada si aprono automaticamente solo al momento della fermata del bus. La corsia di fermata è sempre affiancata da una seconda corsi di marcia per evitare rallentamenti agli autobus. Ci sono 11 linee, comunque poche per una città così grande. All'inizio e alla fine di ogni linea ci sono i "Portales", grandi stazioni da dove partono anche gli "Alimentadores", che sono pullman che fanno percorsi per i quartieri, per collegarli tutti con il Trans. Sono gratis, perché paghi quando sali o arrivi al "Portal", hanno delle fermate fisse, per questo molta gente li usa gratis per attraversare i loro quartieri. Adesso ci sono altri pullman di questi tipi anche in mezzo ai percorsi del Trans per collegare diverse stazioni attraversando quartieri, ma non si capisce che percorsi fanno e quasi nessuno gli usa.
I politici colombiani parlano molto bene del loro sistema di trasporto ed è stato studiato in tante altre città dell'America del Sud. Loro sostengono che è come la metropolitana perché è veloce, ha delle fermate stabilite, puoi cambiare linea senza pagare di più... In realtà non è una metro, dato che, prima di tutto, non ha la capacità di trasporto massivo di persone: il Trasn è sempre extra-pieno di gente e questo è uno dei grandi problemi. Per esempio, gli autobus hanno capacità di 160 passeggeri, mentre in Brasile sono di 270 persone.
I biglietti costano 1400 pesos o 1700 pesos nelle ore di punta, che sono le stesse previste dal "pico y placa". Ma questi prezzi sono molto cari per la maggioranza dei cittadini di Bogotá e non ci sono sistemi di sconti per acquistare più biglietti. La frequenza delle corse non è ottima dato che, anche se gli autobus passano spesso, a volte devi lasciarne passare due o tre prima di salire. E quando sono così pieni, sono il posto ideale per i ladri: è il paradiso per i borseggiatori di cellulari e portafogli. Ma è anche vero che, quando non c'è tantissima gente o nei fine di settimana, sono davvero efficenti, perché sono veloci.
Ci sono tante persone che si lamentano dell'orario, dato che qui le distanze sono molto, molto grandi e l'orario dalle 5,00 alle 23,00 no è sufficiente per chi, per esempio, abita al Sud e deve andare a lavorare al Nord ed essere sul posto di lavoro alle 7,00.
Stazione del TransMilenio |
Gli autobus sono diesel, certo non inquinano come le busetas che emettono un fumo nero continuamente, ma a 2600 metri il diesel ha un grande impatto ambientale.
Ma bisogna dire che nessuno di questi problemi viene risolto. Il sistema TransMilenio è sviluppato con risorse pubbliche: le corsie, le stazione, l'amministrazione e la pianificazione sono pubbliche. Ma i veicoli e la raccolta di fondi sono gestite da un'azienda privata, che allo stesso tempo amministra anche tutte le aziende di trasporto che gestiscono le busetas. Il Comune di Bogotá riceve soltanto il 3% dei soldi incassati e con questi dovrebbe far fronte alle infrastrutture: evidentemente non bastano, dato che ci sono percorsi chiusu "in manutenzione", ma non si vede nessun lavoro di manutenzione. La gestione privata appartiene a volte agli stessi politici o alle loro famiglie che non cambiano le regole per migliorare il sistema. Bisogna dire che questo sistema de trasporto nella cittpa dove è nato, a Curibita (Brasile) è cento per cento di gestione pubblica e funziona molto bene, decisamente meglio di qua.
Ci sono stati pure progetti per costruire la metropolitana, che sarebbe neccesaria e sono stati anche versati i soldi a varie aziende di costruzione, che però sono sparite appena incassato il denaro... In molti casi queste aziende erano di proprietà de più ricchi del paese, che a volte sono gli stessi politici... Comunque, per il momento, la metro rimane un sogno bogotano.
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